cupelloni-architettura

2008 / CONCORSO INTERNAZIONALE EX FONDERIE RIUNITE MODENA

PROGETTO TERZO CLASSIFICATO

Tra i criteri guida delle nostre scelte progettuali: la comprensione dei valori storici sia in termini di memoria del luogo che di qualità architettonica del manufatto; la lettura dei caratteri spaziali della fabbrica; l’attenzione alla sostenibilità ambientale ed alla innovazione tecnologica; il controllo dei costi e la valutazione economico-finanziaria e gestionale. A questo si unisce lo studio attento delle richieste funzionali del bando – molto precise per un concorso di idee – che ha dettato le soluzioni in ordine all’assetto delle varie attività e delle loro relazioni, da noi dettagliatamente indicate nelle piante di tutti i livelli e nel layout del DAST. Il nostro contributo si è sostanziato – come richiesto dal bando – anche in una ampia analisi degli aspetti economici. In stretto rapporto con la progettazione architettonica e impiantistica abbiamo posto la valutazione dei costi di costruzione alla base di un modello economico-finanziario che verifica i termini della fattibilità tecnico-economica in tutti i suoi principali aspetti, evidenziando potenzialità e criticità.

L’area d’intervento presenta una duplice natura: area dismessa ubicata al margine della ferrovia e del cavalcavia Menotti; area attualmente a ridosso del centro interessata da importanti processi di trasformazione. In termini di morfologia urbana, questa duplicità è evidenziata dalle differenze scalari tra infrastrutture, grandi padiglioni industriali e tessuto residenziale minuto. Ne discende la necessità di configurare l’intervento sul vecchio edificio come “nuova emergenza” – anche dimensionale – nel quadro di un impianto planovolumetrico teso alla riqualificazione dell’immediato intorno urbano tramite corpi di fabbrica di media dimensione, morfologicamente unitari, capaci di riconnettere una trama urbana anonima e frammentata.

Il progetto unisce pertanto al rigore del restauro applicato alle parti conservate della fabbrica – intesa come “monumento moderno” – il tratto netto di un design contemporaneo che conferisce al complesso una nuova spazialità, applicando i criteri della sostenibilità, dell’ecoefficienza e dell’innovazione tecnologica. La risposta progettuale alle molte domande contenute nel bando di Concorso – ed a quelle ancor più numerose indotte dalla complessità del tema – è in una idea limpida, che si traduce in una architettura forte ma non esibita, che organizza un sistema distributivo degli spazi e dei flussi efficiente e molto flessibile. Conserviamo e restauriamo l’intera “palazzina”, densa di storie e memorie. Conserviamo e restauriamo gran parte delle facciate longitudinali, tipiche della dimensione e della “serialità” della vecchia fabbrica. Conserviamo e riabilitiamo parti importanti delle strutture in cemento armato: le campate a ridosso della “palazzina” che si apre su questi spazi; una intera sezione trasversale del “capannone” industriale, che diviene una grande hall multifunzionale, che abbiamo chiamato “fabbrica galleria”; alcune delle campate più recenti con le capriate in ferro, che ribaltano l’immagine della fabbrica sul fronte opposto all’ingresso storico. Conserviamo l’intero “cortile” tanto singolare quanto significativo della collettività operaia, compresa la presenza arborea nata con l’abbandono. Nel nuovo sistema spaziale la corte ritrova la sua centralità simbolica e funzionale. Il “cortile-piazza” è attraversato dal principale flusso longitudinale: dall’ingresso storico al nuovo atrio su via Mar Ionio; connette gli spazi espositivi dedicati al lavoro, ed alla sua storia sociale e tecnica, con la grande hall multifunzionale e con la nuova “corte vetrata”, cuore delle attività commerciali e per il tempo libero. Inseriamo nuovi corpi di fabbrica – box in the box – in acciaio e vetro nel perimetro vuoto della preesistenza: quattro blocchi, di circa 18 metri di lato sull’area A, e una grande piastra sull’area B di circa 45×70 metri. I nuovi volumi sono poggiati su pilotis a passo sfalsato rispetto a quello dei pilastri originari, riproponendo l’immagine originaria di quella sensazione spaziale – chiarissima – che abbiamo definito “sconfinata sala ipostila”. Nel caso della piastra – una serie di corti vetrate consentono con l’illuminazione diurna e la ventilazione naturale degli ambienti che vi si affacciano. Semplici sistemi di controllo delle aperture permettono di utilizzare i contributi termici positivi in inverno e di evitare il surriscaldamento estivo. Il disegno dei nuovi volumi segue una regola semplice ma fondamentale: gli spazi si aprono vetrati ad est ed a nord, si chiudono dietro pareti metalliche ben isolate verso sud ed ovest dove l’impatto solare e acustico sono maggiormente negativi, si proteggono con aggetti e schermature leggere dove è necessario. A questo proposito non è necessario richiamare le ricadute positive dell’attenzione ai fattori naturali non soltanto come risparmio energetico ma come riduzione del costo delle componenti attiva rispetto alle impostazioni tipomorfologiche e impiantistiche tradizionali. Ne consegue un disegno originale che dialoga con la trama delle strutture in acciaio di controvento, che esalta la sua configurazione con l’illuminazione artificiale. Nella suggestione del luogo, i nuovi volumi inseriti nel vecchio corpo di fabbrica rimandano alle immagini meccaniche dei silos o dei gasometri, ma anche a quella tipicamente automobilistica delle custom cars, dove il nuovo potentissimo motore emerge prepotentemente dal cofano di una vecchia auto. I rapporti spaziali tra vecchie strutture e nuovi corpi di fabbrica creano spazi interstiziali e prospettive affascinanti. Metafisiche nella forma ma vivaci per la dialettica tra i materiali murari, la trama delle capriate in cemento armato, la leggerezza dell’acciaio e la trasparenza del vetro.

http://europaconcorsi.com/projects/85252-Riqualificazione-urbanistica-ed-architettonica-dell-area-Ex-Fonderie-Riunite-Modena

PROGETTO PUBBLICATO SU:

Zum Umgang mit dem Bestand – Sechs Standpunkte, in “Detail”, n. 11, Umnutzung, Ergänzung, Sanierung, 2009.

The approach to Existing Buildings – Six Positions, in “Detail”, n. 1, Refurbishment, 2010.

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  • Published on Gennaio 12, 2009
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