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2012 / CONCORSO PER LA PROGETTAZIONE DI UN CENTRO VELICO PRESSO L’ISOLA DELL’ASINARA – REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

Le soluzioni proposte rappresentano l’esito di un processo che riassume i significati del tema di progetto in relazione ai termini della riqualificazione paesaggistica e ambientale, della conservazione dell’ex-carcere e della sua riconversione funzionale.

La realizzazione di un Centro Velico all’Asinara, presso l’ex Diramazione carceraria di Trabuccato, riveste un ruolo strategico per lo sviluppo dell’isola.

Il progetto unisce al rigore del restauro applicato alla “quadra” carceraria, e alla sobria manutenzione degli edifici minori, il design contemporaneo della quota zero e di una serie di componenti funzionali.

Il perimetro degli edifici viene totalmente conservato, a meno della rimozione di alcune evidenti superfetazioni, destinando gli ambienti esistenti alle nuove funzioni senza alcuna alterazione.

Così per gli edifici minori, curandone ove necessario la ricostruzione a l’identique o la restituzione allo stato originario tramite l’eliminazione di aggiunte incongrue.

Restaurato discretamente l’intero perimetro degli edifici – senza cancellarne i tratti tipici e i segni del tempo – il progetto ridefinisce la grande corte. La quota zero viene ridisegnata secondo un profilo continuo che segue il declivio per restituire unitarietà e apertura a quanto è oggi frammentato e concluso, sia in termini percettivi che morfologici.

Il percorso centrale in granito rosa – conservato e restaurato – diviene l’asse portante del nuovo disegno che si proietta verso il mare con il lungo molo e a monte con il percorso pedonale principale. La via un tempo racchiusa nella corte diviene quindi una linea continua, nettamente percepibile pur se interrotta dal perimetro della quadra. Un segno aperto tale da generare la nuova trama dei percorsi e dei luoghi di relazione.

I vecchi quadranti a gradoni della corte sono sostituiti da piani inclinati verdi, raccordati da un ampio percorso trasversale in piano che diviene luogo d’incontro ombreggiato e via di passaggio da un lato all’altro, in particolare dai dormitori degli allievi alle sale per il tempo libero.

Su questa trama si organizza il nuovo sistema di componenti costituito da tettoie per la fruizione degli spazi aperti – vere e proprie pergole con viti – da sedili mobili, da panche e sedute fisse che sottolineano caratteri morfologici e spaziali, cogliendo lacerazioni e punti significativi. Ad esempio sul fronte a mare, dove il vecchio muro di cinta è crollato o è stato ripristinato malamente con materiali estranei, si manterranno i varchi quali straordinari punti panoramici.

Nella zona delle foresterie, i tracciati seguono l’andamento dei muri a secco che organizzavano i recinti del bestiame. L’esito è un disegno che connette i piccoli edifici sparsi definendo le nuove pertinenze d’uso.

Nella zona sud si prevede un tracciato, sempre in stabilizzato, tale da permettere un agevole trasporto delle imbarcazioni dalle strutture del CVA alla spiaggia e viceversa. Saranno realizzate, con analogo materiale, le aree di stazionamento per gommoni e derive organizzate a ridosso del muro a secco tra quadra e mare.

Strettamente connesso al nuovo disegno della quota zero, il sistema del verde di progetto integra la flora esistente con essenze analoghe, opportunamente disposte.

 

 

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  • Published on Ottobre 23, 2015
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