PROGETTO SECONDO CLASSIFICATO
Nel rispetto degli obiettivi, delle prescrizioni e delle indicazioni del bando di gara, le soluzioni proposte rappresentano l’esito di un percorso cognitivo che comprende senso e significati del tema di progetto in relazione ai termini della conservazione del manufatto storico, del controllo ambientale, della innovazione tecnologica e costruttiva, nonché della capacità manageriale e finanziaria. Il progetto vive del rapporto tra il vecchio deposito, inteso come “monumento moderno”, ed i nuovi processi di riqualificazione della Città Storica che, nell’ambito “Delle Provincie-Lega lombarda” e Nuova Stazione Tiburtina vedono programmi e progetti di estrema rilevanza. Nei termini del disegno urbano il progetto interpreta l’impianto radiale di piazza Bologna definito dal Sanjust nel Piano regolatore del 1909 e ribadito nel ’35 dall’edificio delle Poste di Ridolfi che ne fissa il centro. I nuovi corpi di fabbrica si dispongono “a raggiera” segnando gli assi traversali di un sistema prevalentemente longitudinale che unisce la “prua” del vecchio deposito ATAC al “ponte” della Nuova Tiburtina. Nello sviluppo lineare una “galleria pedonale” unisce la BiblioMediateca, all’interno del vecchio deposito, la piazza a quota strada, gli spazi per le attività commerciali e le aree a verde. L’esito è un disegno aperto, articolato, frammentato e dinamico che ritrova al suo interno linee di percorso e spazi di relazione alla scala dell’uomo variati nella dimensione e nelle forme, protetti verso via della Lega lombarda, aperti su via Arduino e Villa Narducci. La “testa” del nuovo organismo – vagamente zoomorfo – è rappresentata dal vecchio deposito. Il manufatto storico, demolito senza alterazioni strutturali in coincidenza del giunto di dilatazione, viene restaurato filologicamente in tutte le sue componenti di pregio, la pensilina e le quinte laterali ma anche nei tratti stilistici e di dettaglio delle cornici perimetrali e delle “code di rondine” sul cemento armato.